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Azione impegnata

Quante volte vi è capitato di avere difficoltà a fare qualcosa, a mettere in pratica delle scelte prese in precedenza, ad agire in conformità ai vostri obiettivi e valori? 

Quante volte avreste voluto fare quella chiamata, incontrare quella persona, indossare quell'abito?

Credo che queste difficoltà accomunino tutti gli esseri umani, di certo posso affermare con certezza che personalmente ho affrontato queste difficoltà un sacco di volte, ed un sacco di volte ho scelto di agire nella mia area di confort piuttosto che in direzione degli aspetti importanti della mia vita. 

Tutte le volte che "scegliamo" di agire in tal senso potremmo individuare una convinzione comune in ognuna di queste circostanze: "se non sto bene, se non sento delle sensazioni positive dentro di me, non posso agire come vorrei".Questa convinzione è comune a tutti gli esseri umani. La natura ci ha programmati al fine di agire nel tentativo di evitare "sempre" dolore e sensazioni negative. In fin dei conti, pensandoci bene, evitare dolore e sofferenza è una delle strategie più utili per soddisfare uno dei bisogni primari più importanti "conservazione della specie e sopravvivenza".Questa convinzione, in momenti particolari della nostra vita, rende difficile agire quando dentro di noi facciamo esperienza di specifiche emozioni e sensazioni. 

Immaginate di voler fare una chiamata ad una persona cara che non sentite da tanto tempo. Immaginate che ogni volta che vi apprestate a farla proviate dentro di voi una sensazione spiacevole. In quel caso è probabile che rimandiate la vostra azioni, che possiate facciate altro (confort) piuttosto che alzare la cornetta e comporre il numero.

E' come se, associando una sensazione a quello che stiamo facendo o dovremo fare, la nostra mente valuti quello stato fisico e mentale come qualcosa da cui fuggire, come qualcosa che (magicamente)  anticipa un esito negativo di quella nostra azione,  pertanto rinunciamo ad agire come vorremmo. Tale atteggiamento non è motivato dal fatto di non voler agire in quel modo, se ponessimo la domanda: "come agirebbe in questo momento la persona che vorrei essere?" la risposta coinciderebbe con quello che eravamo pronti a fare poco prima. In realtà agiamo nella nostra area di confort (fare altro) perchè in questo modo riusciamo a ridurre la sensazione che provavamo poco prima (rinforzo negativo) e questo regala sollievo, ossia la convinzione che l'unico modo per stare bene è fare altro e non quella chiamata.

Cosa accade a lungo andare?

Ogni volta che rinunciamo a fare qualcosa, perchè poco prima di agire non riconosciamo quelle sensazioni che vorremmo provare (gioia, felicità, benessere) stiamo fondamentalmente rinunciando a vivere una vita ricca e significativa, avendo in cambio una breve e illusoria riduzione di alcune sensazioni. 

Potrebbe allora essere utile cambiare prospettiva, agendo con flessibilità.

Puoi provare e pensare quello che vuoi, ma conta quello che fai. 

Il punto di partenza, senza alcuna condizione iniziale, può essere quello di agire (fare quella chiamata) per entrare in contatto con quello che mi fa stare bene (la voce della persona che sta dall'altra parte del telefono) anche se mentre lo faccio provo dentro di me un mix di pensieri e sensazioni poco piacevoli. E cosa più importante, dopo aver agito, mentre agisco, non attendere che queste sensazioni finiscano o lascino spazio a qualcosa di più piacevole, non sempre questo avviene, soprattutto perchè non è qualcosa che rientra nel nostro controllo diretto.Quando ci muoviamo in direzione di qualcosa di importante, non sempre è facile, non dev'essere facile, altrimenti perderebbe il suo valore, la sua importanza.I valori sono aspetti della vita che hanno un costo e non danno nulla in cambio nell'immediato.

 I frutti delle nostre azioni li raccoglieremo un giorno quando, guardandoci intorno, circondati dalle persone importati, seduti sulla poltrona della casa che abbiamo costruito grazie ai sudori del nostro lavoro..solo allora faremo un sorriso e capiremo che ne è valsa la pensa!

Salvatore Torregrossa, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale San Cataldo Caltanissetta

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