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Evitamento esperienziale! Rinunciare a vivere!

Colgo l'occasione di questa giornata grigia e piovosa per condividere con voi alcune riflessioni che spero possano essere utili ad assumere un punto di vista diverso rispetto a tutte quelle cose che oggi, come ieri e probabilmente in futuro, rendono difficile vivere a pieno la nostra vita.

Sembra paradossale ma uno dei più grandi ostacoli a vivere felicemente la nostra vita siamo noi. Non esistono forze occulte o energetiche che abbiano il potere di prendere scelte, di agire, di boicottare le nostre azioni. A scegliere cosa fare, momento dopo momento, attimo dopo attimo, siamo sempre e soltanto noi. Noi abbiamo la facoltà di alzare un braccio per prendere un oggetto, abbassare una maniglia, alternare il movimento dei piedi per uscire di casa e raggiungere un amico che ci aspetta fuori.

Potremmo dire, piuttosto, che in alcune circostanze questo è reso difficile da alcuni ostacoli che la nostra mente ci presenta, di cui facciamo esperienza, e che riteniamo essere invalicabili, tanto da rinunciare ad agire, a volte piuttosto scegliamo di agire altre azioni ed altri comportamenti nel tentativo di evitare pericoli e sofferenze che crediamo di non essere in grado di affrontare.

Li chiamiamo in tanti modi, ANSIA, TRISTEZZA, GIRAMENTO DI TESTA,PENSIERI NEGATIVI, TACHICARDIA, PESO ALLO STOMACO.

Sono reali, li percepiamo forti e insistenti, proviamo a combatterli, li discutiamo, controlliamo, verifichiamo, ma non facciamo altro che rimanere fermi mentre lo facciamo, perdiamo di vista tutto quello che ci sta intorno, cose belle che possiamo fare (una passeggiata, ascoltare della musica, vedere un film, fare un viaggio) o cose che è necessario fare (andare a lavorare, uscire di casa, curarsi).

Quando gestiamo questi ostacoli in questo modo è come se, dopo aver programmato e caricato la lavatrice e premuto il tasto start, SCEGLIESSIMO di sederci davanti a lei attendendo che il programma di lavaggio sia finito. Forse la lavatrice non avrebbe lo stesso svolto il programma se noi avessimo scelto di dedicare il nostro tempo e le nostre AZIONI ad altro di più utile ed importante?

Nessuno dice che sia facile, perchè dovrebbe esserlo? Nella vita le cose più importanti hanno un costo, ma se quel costo fosse il prezzo da pagare per poter raggiungere i nostri obiettivi e dare valore a qualcosa che per noi è importante, come vedere il tramonto in un paese che ho sempre desiderato di visitare, come essere nella stima dei miei colleghi o vedere mio figlio felice mentre gioco con lui,

NE VARREBBE LA PENA?

Evitamento esperienziale. La maggior parte della sofferenza psichica è frutto di questo atteggiamento, della SCELTA cioè di agire nella propria area di confort piuttosto che in direzione di quello che è utile, importante, piacevole, necessario, FARE.

Immaginate di camminare per strada e di fermarvi ogni volta che dentro di voi compare qualcosa che non vi piace, sia esso un pensiero o una sensazione? Cosa è probabile che accada? Probabilmente passeremmo la notte in strada fino a quando un nostro familiare, preoccupato, non arriverebbe a caricarci di forza in macchina..

E' importante cambiare prospettiva, passando dall'idea del dover essere felici per far qualcosa a quella del poter fare qualcosa che mi fa stare bene.

Ogni grande viaggio, ogni grande impresa (tra cui la vita) ha sempre inizio da un primo passo. E l'unico momento in cui possiamo agire questo passo è ORA.A scegliere di farlo, nonostante i mille ostacoli della nostra mente, siamo NOI. Se l'obiettivo è importante, l'impresa preziosa, NON DEVE ESSERE FACILE, ma ne varrà la pena!

Salvatore Torregrossa, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

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