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Il problema non è il dolore, ma il nostro atteggiamento nei confronti del dolore!

Quando la vita ci mette a contatto con situazioni e circostanze difficili da sostenere, la nostra mente non ama di certo stare a guardare. Essa ci propone innumerevoli strategie, ognuna di esse è frutto di un lunghissimo processo di evoluzione e selezione. La fuga, la lotta, l'evitamento. Queste strategie hanno regalato ai nostri antenati il massimo dei risultati possibili, la sopravvivenza. Noi esseri umani, a differenza di ogni altro essere vivente, abbiamo un'arma in più, il PENSIERO!

Grazie al pensiero, non solo siamo in grado di anticipare gli eventi che devono ancora accadere, ma siamo anche in grado di individuare strategie utili a contrastarli;
Grazie al pensiero, proviamo a dare senso agli eventi, a semplificarli, in modo tale da gestirli al meglio.
Grazie al pensiero (ed al linguaggio) possiamo comunicare le esperienze vissute ai nostri simili, in tal modo offriamo l'opportunità di apprendere qualcosa si utile aggirando l'ostacolo dell'esperienza diretta.

Ahimè! Per via del pensiero e del linguaggio, a fronte di grandi opportunità, viviamo spesso limiti e difficoltà!

Una di queste, per esempio, si presenta quando entriamo a contatto con esperienze difficili o dolorose: un lutto, una delusione, una sensazione intensa, un pensiero negativo. La nostra mente gestisce queste esperienze come qualcosa da cui fuggire, con cui lottare, da capire e risolvere come fosse un problema fondamentale per la nostra sopravvivenza.

Ecco quindi che attuiamo numerose strategie di evitamento, rimuginazione, e problem solving verbale, nel tentativo di modificare la forma e l'impatto che ognuna di quelle esperienze hanno sul nostro benessere.

Quando agiamo queste strategie, purtroppo, otteniamo l'effetto opposto, amplifichiamo il dolore e la sofferenza. Questo non accade perchè stiamo utilizzando la strategia sbagliata, ma "semplicemente" perchè ognuna di queste esperienze è fuori dal nostro controllo diretto. Non possiamo impedire agli eventi di provocarci dolore e sofferenza, ma possiamo piuttosto scegliere quale atteggiamento avere con queste esperienze, con queste sensazioni.

E' proprio nel momento in cui abbandoniamo la lotta verso ognuno di questi elementi, di questi pensieri, di queste sensazioni, che la loro mossa cessa, permettendoci di agire più in funzione di ciò che realmente conta che in funzione delle nostre sensazioni!

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